L'EMIGRATO RACCONTA - STORIE E TESTIMONIANZE DI EMIGRATI SICILIANI - Rubrica di Esperonews.it
Domenico di Maria nasce a Gratteri, piccolo centro agricolo sulle Madonie, nel febbraio del 1885 da Antonino Di Maria e Antonina Ganci. Terzogenito di quattro fratelli (Giovanna, Giuseppe, Domenico, Maruzza), all’età di 16 anni, viste le condizioni modeste in cui versava la famiglia, decide di partire per l’America dal cugino Joe Saletta che abitava a Boston. I genitori a malincuore lo affidano al compaesano Giuliano Culotta, di anni 44, che salpava anche lui, come tanti dei suoi compaesani, per raggiungere il porto di New York. Alla fine del XIX secolo infatti, quando l’America superò un periodo di depressione economica e cominciò ad imporsi come potenza mondiale, in tutta Europa si diffusero le voci sulle opportunità offerte dal Nuovo Mondo e migliaia di italiani decisero di lasciare la loro patria per raggiungere gli Stati Uniti. Grazie alle informazioni online ricavate dal sito americano dell’Ellis Island (Ellisisland.org) sappiamo che la nave in cui si imbarcarono Domenico Di Maria e Giuliano Culotta si chiamava Neustria. Essa salpò dal porto di Napoli raggiungendo Ellis Island - New York, il 16 maggio del 1901 e loro risultano i passeggeri n° 28 e 29. In realtà la nave di cui stiamo parlando era proprio la celebre Neustria, bandiera francese. Di quest’ultima sappiamo che venne costruita in Francia nel 1883, stazzava 2.932 tonnellate, lunga 328 metri e larga 40. Essa poteva viaggiare ad una velocità di 10 nodi e trasportare fino a 1.008 passeggeri, di cui 8 in prima classe e 1.000 in terza. Inizialmente impiegata per collegare Marsiglia e New York e nel 1898 dalla Spagna per riportare indietro le proprie truppe da Cuba durante la guerra ispano-americana. Il 27 ottobre 1908 salpò dal porto di New York diretta a Marsiglia e svanì senza lasciare tracce. Il relitto non fu mai ritrovato. Il 16 maggio 1901 dunque la Neustria sbarcava ad Ellis Island, l’isolotto di fronte al porto di Manhattan - New York, dal 1894 prima tappa per oltre quindici milioni di immigrati. Ecco quello che succedeva all’arrivo degli emigrati al porto di Ellis Island: “Quando le navi a vapore entravano nel porto di New York, i più ricchi passeggeri di prima e seconda classe venivano ispezionati a loro comodo nelle loro cabine e scortati a terra da ufficiali dell’immigrazione. I passeggeri di terza classe venivano portati a Ellis Island per l’ispezione, che era più dura. Ogni immigrante in arrivo portava con sé un documento con le informazioni riguardanti la nave che l’aveva portato a New York. I medici esaminavano brevemente ciascun immigrante e marcavano sulla schiena con del gesso coloro per i quali occorreva un ulteriore esame per accertarne le condizioni di salute; se vi erano condizioni particolari di infermità ciò comportava che venissero trattenuti all’ospedale di Ellis Island. Dopo questa prima ispezione, gli immigrati procedevano verso la parte centrale della Sala di Registrazione dove gli ispettori interrogavano gli immigranti a uno ad uno. A ogni immigrante occorreva perlomeno una intera giornata per passare l’intero processo di ispezione a Ellis Island. Agli immigrati veniva assegnata una Inspection Card con un numero e c’era da aspettare anche tutto un giorno, mentre i funzionari di Ellis Island lavoravano per esaminarli. Dopo l’ispezione, gli immigranti scendevano dalla Sala di Registrazione per le “Scale della Separazione” che segnavano il punto di divisione per molte famiglie e amici verso diverse destinazioni. Il centro era stato progettato per accogliere 500.000 immigrati all’anno, ma nella prima parte del secolo ne arrivarono il doppio. Truffatori saltavano fuori da ogni dove, rubavano il bagaglio degli immigrati durante i controlli, e offrivano tassi di cambio da rapina per il denaro che questi erano riusciti a portare con sé. Le famiglie venivano divise, uomini da una parte, donne e bambini dall’altra, mentre si eseguiva una serie di controlli per eliminare gli indesiderabili e i malati. L’afflusso di immigranti era sempre altissimo e imponente il lavoro dei funzionari che sottoponevano a ispezione e interrogatorio le persone: nel giro di alcune ore veniva deciso il destino di intere famiglie, un fatto che meritò a Ellis Island il nome di “Isola delle lacrime” (Ellis Island.org) La storia di Domenico Di Maria è intensa e travagliata. Arrivato a New York, raggiunge Boston (dove trova ospitalità presso i cugini Joe Saletta e Rosario Di Maria), poi il Canada dove viene impiegato per la costruzione della nuova rete ferroviaria. Trasferitosi a Toronto, sposa Nettie Small e diventa titolare di un negozio di alimentari. Intorno all’anno 1913 si trasferisce con la moglie in Ontario, a St. Catharines, dove diventa titolare di una serie di negozi di alimentari. Intanto la famiglia si allargava con la nascita di Antonette (1911), William (1913), Dorothy (1916), Leona (1918), Jennie (1920), Harry (1922). Nel 1924 Nettie muore improvvisamente durante il parto insieme ai due gemelli che portava in grembo. La tragedia colpisce duramente la famiglia De Mars e Domenico si ritrova a crescere ben sei figli da solo. A Gratteri intanto, i genitori lo cercano disperatamente, non ne hanno più notizie dal giorno della sua partenza. La madre, giornalmente attende una lettera che le desse informazioni del figlio, sperando di poterlo presto riabbracciare. Notizie che purtroppo non arrivano provocano il pianto quotidiano della madre. L’allora postino del paese, per non darle tale dispiacere, passava ogni giorno dalla sua strada in maniera frettolosa per non farsi vedere. Nel 1920 un compaesano ritornato dall’America porta finalmente delle notizie. Domenico stava bene e invitava per di più il fratello Giuseppe a raggiungerlo presto in Canada. Nel luglio del 1920, all’età di 28 anni partiva dal porto di Palermo per New York (nave Belvedere) anche il fratello Peppino, destinazione Toronto (838 Bloor street). Dopo la morte prematura di Maruzza e la partenza di Domenico e Giuseppe, al padre Nino e alla madre Nina restava soltanto la figlia Giovanna, che si prenderà cura di loro e del cugino Giuseppe (poi diventato il celebre Giuseppe Ganci Battaglia conosciuto come il Poeta delle Madonie) nato nel 1901 (proprio nell’anno di partenza di Domenico) dallo zio Giovanni Ganci e rimasto da solo a causa del distacco dalla madre e dal fratellino Salvatore, anche loro emigrati nella lontanissima America. In lui Giovanna rivedeva forse quei fratelli dispersi.. Nei primi del 1900, Giovanna sposa Giuseppe Cirincione da cui ebbe sei figli: Fedele (1911), Maria Antonina (1913), Antonino (1915), Giuseppe (1918), Giacomo (1921) e Lucia (1923). I genitori purtroppo, passarono gli ultimi giorni della loro vita nella speranza di poter rivedere i loro figli, tuttavia di Domenico e Giuseppe non ebbero più alcuna notizia.. Ma la storia di Domenico De Mars, non finisce così, nel 1948 infatti, dopo aver cresciuto da solo e con non pochi sacrifici i propri figli, Domenico sposa Lilly Sebastian. Nel 1968, Jennie, figlia minore di Domenico in occasione di un suo viaggio in Italia, visita la Sicilia e Gratteri. Nel febbraio 1971, Domenico, accompagnato dai figli maggiori Antonette e William prende per la prima volta l’aereo e ritorna finalmente in Sicilia, dove compare innanzi agli occhi della sorella novantenne con un mazzo di 50 garofani rossi. Fratello e sorella si rincontrano dopo 70 anni, tra le lacrime e la commozione. Per Giovanna quel fratello sembrava quasi ritornare dal cimitero. Domenico non aveva mai dimenticato la sorella maggiore tanto che aveva chiamato una delle sue figle Jennie. L’evento viene festeggiato dai figli e dai nipoti con una grande festa. Prima di ripartire per l'America poi, grazie ai terapeutici massaggi della sorella, Domenico - arrivato in Sicilia sulla sedia a rotelle - riuscì a camminare nuovamente per le viuzze di Gratteri. Del fratello Giuseppe purtroppo non si ebbero più notizie. La sorella Giovanna morì nel 1975 alla veneranda età di 94 anni e amata da tutto il paese per il suo dono di mettere a posto slogature e lussazioni. Domenico De Mars invece, venne considerato il primo emigrato italiano di St. Catharines e festeggiato dal Club Roma degli emigrati di tutta Italia residenti in Canada. Morì nel 1977. Anno 2013, sono ancora in vita i figli di Domenico De Mars Dorothy (anni 96), Jennie (anni 92) Harry (anni 90) che vivono in Canada e della sorella Giovanna Di Maria/Cirincione: Nina (anni 100), Giuseppe (anni 94) e Lucia (anni 89) residenti ancora in Gratteri. LEGENDA FOTOGRAFICA 1. Domenico Di Maria, anni 16 2. Nina Ganci, madre 3. Giuseppe Di Maria, fratello 4. Foto storica di Gratteri 5. 1939, negozio di Domenico a St. Catharines (Canada) 6. Nettie Small, moglie 7. Domenico e Giuseppe De Mars, Canada 8. Domenico e Lilly 9. Famiglia Cirincione - Di Maria, Gratteri 1930 10. 1966, Jennie in visita a Gratteri 11. Giovanna Di Maria e figli 12. 1971, Domenico, Giovanna e figli 13. 1971, visita di Domenico alla sorella Giovanna. 14. 1971, Domenico e Giovanna. 15. Lista dei passeggeri della Neustria, anno 1901 - n°29 Di Maria Domenico da Gratteri.